origini della specie
Le origini di questa razza pare abbiano radici in Germania ma ancora oggi non si hanno notizie certe in quanto, come voleva la tradizione tedesca, le tracce della nascita del Weimaraner sono state distrutte in maniera da tenerne segreta l'origine. Il suo nome sicuramente nasce alla corte di Weimar intorno al XVIII secolo con il Granduca Carl August, detto "il cacciatore tra i re ed il re tra i cacciatori". Lui selezionò questa razza per destinarla alla caccia nelle foreste della Turingia.
La selezione del Weimaraner inizia alla corte di Weimar ma la vera e propria origine, secondo la teoria ritenuta oggi la più apprezzabile, risale al secolo XIII, in Francia. Qui Luigi IX, tornato da una crociata nel Nord Africa, portò con sé quello che si pensa essere l'antenato diretto del Weimaraner cioè il Cane Grigio di Saint Louis. Da quel momento fu utilizzato nella traccia al guinzaglio, metodo di caccia tipico del tempo, che gli assegnò per questo motivo il riconoscimento di "Leithund". Questo cane, diversamente dagli altri cani della muta, viveva al fianco del suo conduttore. Tale caratteristica la ritroviamo anche nel Weimaraner moderno, infatti ai nostri giorni vive spesso in casa con tutta la famiglia e si riscontra un forte attaccamento al padrone. Il Cane Grigio di Saint Louis è ritratto in numerosi dipinti come quelli di Anthony Van Dick (1599-1641) e di Van Baptiste Oudry (1686-1755). Da queste raffigurazioni si possono notare delle caratteristiche particolari che non lo rendevano esteticamente un bel cane, ad esempio il colore grigio scuro e il pelo ruvido, le orecchie molto lunghe e sottili e la coda ricurva in punta.
Nella prima metà del XVIII secolo, nell'Europa super continentale i cani utilizzati nella caccia subirono una forte selezione, mirata a "creare" un cane versatile, capace di inseguire, cercare e indicare la posizione dei vari tipi di preda, e di eseguire il riporto; in Inghilterra, al contrario la selezione era mirata esclusivamente o alla ferma o al riporto. Tutto ciò accadeva perché con dell'introduzione delle armi da fuoco nella caccia non era più sufficiente avere cani da ferma ma, oltre a questa attitudine, serviva un cane con una struttura leggera per una maggiore velocità nell'inseguimento della selvaggina da penna.
Esattamente in questo periodo anche il Granduca Carl August, appassionato di cani e di caccia, selezionò una particolare razza incrociando cani con spiccata propensione per la caccia alla selvaggina, probabilmente Pointers, con vecchie linee pure francesi del Cane Grigio di Saint Louis. Ottenne un cane che assomigliava molto al Weimaraner di oggi ma da un lato ricordava molto questo suo progenitore francese. Da questi incroci inoltre nacque, per caso, la varietà a pelo lungo, vista per la prima volta a un'esposizione internazionale canina a Vienna nel 1934. In quest'occasione lo scultore Hegendorf, specializzato in romanzi di caccia, si imbatté proprio in un maschio a pelo lungo e ne rimase talmente impressionato che scrisse diversi articoli sull'origine di questa variante, facendole così una buona pubblicità.
In merito alla genesi della variante a pelo lungo esistono diverse ipotesi. Una teoria prevede la nascita pressappoco contemporanea del tipo a pelo corto e di quello a pelo lungo, mentre un'altra teoria contempla l'ipotesi che l'incrocio con cani portatori dei geni del carattere pelo lungo sia avvenuto più tardi nella selezione. Questi incroci sono stati di poca intensità, così da non alterare molte delle caratteristiche del cane grigio (colore del mantello, orecchie, zigomi e coda).
Nella seconda metà del 1800 il Weimaraner era una razza ormai molto diffusa, infatti i cacciatori professionisti non erano gli unici che apprezzavano le molteplici qualità di questo cane, anche le guardie forestali gradivano la sua versatilità tanto che venne soprannominato "il cane delle foreste". Nel 1897 nasce il club tedesco di razza dopo non poche difficoltà nell'ottenere il riconoscimento ufficiale. In Germania iniziò così l'allevamento e uno dei primi allevatori di Weimaraner "puri" fu l'avvocato Pitschke. Purtroppo la prima guerra mondiale, scoppiata qualche anno dopo, interruppe l'allevamento e le prove di lavoro causando l'esportazione di molti soggetti tanto che, una volta finito il conflitto, si contavano pochissimi esemplari rimasti. Passarono diversi anni prima che la selezione riprendesse (precisamente nel 1951) e si basò sullo standard e sulle prove in campo, dato che le tracce dell'origine della razza, perse nel tempo, erano confuse e incerte.
In America il Weimaraner ha avuto molto successo e tutt'oggi sono registrate 500 nascite al mese. Difatti molte sono le attività, oltre alla caccia, che lo vedono protagonista: cane guida, narcotraffico, guardia, cane poliziotto, Agility dog e compagno di vita. La sua diffusione e il vero boom negli USA risale agli anni cinquanta, quando il Weimaraner fu considerato il cane del buon gusto, dell'alta classe, dall'intelligenza quasi umana. Alcuni esemplari appartennero a Grace Kelly, Eisenhower ed a Roy Rogers.
Carattere, comportamento ed educazione
Anche in famiglia riesce a instaurare con tutti i componenti un buon rapporto, affezionato e ubbidiente con il padrone, dolce e paziente con i bambini come è sempre stato fin dalle sue origini. Al tempo stesso ha un'ottima predisposizione alla guardia grazie alla sua forte territorialità, risultando molto protettivo nei confronti della famiglia. È consigliabile una socializzazione accurata fin dai primi mesi di vita, sia con persone sia con altri cani, perché a causa della sua naturale diffidenza verso gli estranei potrebbe manifestare un carattere aggressivo. È opportuno fornirgli un adeguato esercizio fisico, dedicare molto tempo al gioco e magari impartirgli un'educazione professionale con un istruttore cinofilo. Così facendo si potrà tenere sotto controllo il suo esuberante comportamento e la sua costante "voglia di fare"; anche il padrone, dal suo canto, deve munirsi di forte pazienza e coerenza. Ignorando questi piccoli accorgimenti potrebbero sopraggiungere problemi comportamentali, come quello di rosicchiare mobili o altro nel caso in cui venga lasciato solo in casa. Inoltre con un'adeguata educazione si riuscirà a controllare quel lato venatorio che vive in lui fin dalle sue origini.